Hirayama

L’uomo pare solo. Lo è?

Lui è come me, come quella donna al bancone, come Italo che serve ai tavoli. Osservo il muoversi di questi corpi intenti nel fare. Sono tutti impegnati. L’impegno non è fisico. C’è di più.

Quell’uomo no, non mi pare alle prese con l’impegno di un onda travolgente. Quell’uomo pare sperimentare uno stato sconosciuto ai più. L’onda non lo travolge, l’onda lo culla. Lui si lascia andare. Sembra che abbia finalmente scoperto la maestosa essenza del fare finalizzato al fare.

L’uomo pare solo.

Si dedica al suo lavoro. Dedicarsi, sì, è il termine calzante.

Il tempo dell’uomo viene speso con presenza. Il tempo, così volatile, così limitato.

Il viso dell’uomo assume linee morbide. Pare rilassato. Fare rilassato.

I gesti dell’uomo seguono il beato ritmo della lentezza.

Una danza, soffice ballo.

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